“A volte, la fantascienza anticipa scenari destinati poi a diventare reali, anche al di là delle effettive intenzioni. The Pink Cloud della cineasta brasiliana Iuli Gerbase, al suo esordio nel lungometraggio di finzione, scritto nel 2017 e girato due anni dopo, parla di lockdown, interazioni tramite schermi e crisi del rapporto di coppia in cattività, drammatizzando soltanto la mortalità del male”.
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Una misteriosa e letale nube rosa appare nel cielo, costringendo tutti a casa. Due giovani amanti occasionali, Giovana e Iago, dovranno cercare di reinventarsi come coppia mentre passano gli anni del lockdown. Ideato quando una pandemia globale era argomento da fantascienza: cosa proveremo oggi sentendo la voce di Giovana dire “Non ne posso più”?
“Quello che volevo fare era esplorare i differenti archi emozionali di due personaggi costretti a vivere a lungo in un surreale lockdown […] Ritengo che il film sia un’occasione per rielaborare le turbolenze emotive che abbiamo subito nell’ ultimo anno. Tuttavia, tenendo a mente che è stato scritto molto prima che ci sia cominciato a parlare di virus e lockdown il film si presta a una marea di possibili metafore e interpretazioni“.
Iuli Gerbase, regista
The Pink Cloud (2021): in principio fu il lockdown, www.locchiodelcineasta.com, 2021.
Sceneggiatura: Iuli Gerbase
Fotografia: Bruno Polidoro
Montaggio: Vicente Moreno
Suono: Kiko Ferraz, Chrístian Vaisz
Musica: Caio Amon
Effetti speciali: DOT
Interpreti: Renata de Lélis, Eduardo Mendonça, Kaya Rodrigues, Helena Becker
Produttori: Patricia Barbieri
Produzione: Prana Filmes
Distribuzione internazionale: MPM Premium
In apertura: 68.415